Col Corpo Capisco: fotografia e scultura si incontrano al Parco delle Arti di Molineddu

Una riflessione intima e potente sul corpo femminile con opere di Egle Dessole e Ebe Tirassa visitabile fino al 1° giugno.

Il Parco delle Arti di Molineddu prosegue la sua intensa stagione culturale con una nuova esposizione, dal titolo “Col corpo capisco”  che riflette su uno dei soggetti più indagati della storia dell’arte: il corpo femminile. 

La mostra, curata da Mariolina Cosseddu, presenta le opere di due artiste contemporanee, Egle Dessole e Ebe Tirassa, unite da una sensibilità comune ma diversissime nei mezzi espressivi. Fotografia e scultura si incontrano in un dialogo aperto e profondo che si inserisce con naturalezza nella filosofia del Parco: un luogo dove l’arte si fa esperienza, relazione e scoperta.

Lontano da stereotipi e rappresentazioni cristallizzate, le due artiste propongono il corpo femminile non come semplice soggetto rappresentato, ma come strumento di conoscenza, mezzo per esplorare limiti e desideri, interrogare l’identità e sondare l’immaginario. Come da tradizione nel linguaggio dell’arte contemporanea, esso diventa allegoria e metafora, territorio da abitare e da superare. 

Le fotografie in bianco e nero di Egle Dessole colgono corpi che si intrecciano con l’ambiente circostante, come se fossero parte integrante del paesaggio. Spazi aperti o chiusi, naturali o architettonici, diventano proiezione dell’interiorità femminile. La figura ritratta si fonde con ciò che la circonda, trasformandosi in un’estensione dell’io, in un corpo fluido e mutevole. Lontano da ogni posa artificiosa, il corpo si mostra nella sua essenza più autentica: vulnerabile, potente, simbolico. 

Diversa ma complementare la proposta di Ebe Tirassa, che porta in mostra un universo popolato da figure femminili fiabesche e sognanti. Le sue sculture, realizzate in ceramica artistica, rimandano a un immaginario poetico e infantile, fatto di busti classicheggianti e silhouette esili che sembrano provenire da un mondo parallelo.
Le loro teste accolgono fioriture, passeri ed elementi fantastici: sono volti puri, quasi senza tempo, incorniciati da capigliature irreali. Vivono in un inventario favolistico, infantile e giocoso, dove il sogno si fa forma e la meraviglia è sempre pronta a riaffiorare.

La mostra si inserisce nello spirito del Parco delle Arti di Molineddu, una vera e propria oasi dedicata alla creatività e all’incontro, nata dalla visione dell’artista Bruno Petretto, che da oltre venticinque anni ha trasformato questo luogo in un punto di riferimento per l’arte contemporanea in Sardegna.

Qui, tra sentieri immersi nella natura, installazioni permanenti e scorci incantati, ogni evento è un’esperienza immersiva che stimola il pensiero.

Il calendario culturale del Parco, anche quest’anno, si presenta ricco di appuntamenti. Dopo “Col corpo capisco”, l’atmosfera del parco continuerà a vibrare grazie ad altri eventi di grande interesse. Il prossimo 31 maggio, alle ore 20, il Parco ospiterà il concerto “Voci d’Autore” del M° Ernesto Marciante, un raffinato spettacolo per pianoforte e voce che unirà musica e parola in un viaggio tra suggestioni emotive e repertori originali. 

A seguire, il 22 giugno, si terrà l’attesissima XXIX edizione di “Arte Evento Creazione”, lo storico festival che anima da anni il cuore di Molineddu con installazioni, performance e incontri tra artisti di diverse discipline.

L’edizione 2025, dal titolo “Peer to Peer – Corrispondenze artistiche”, sarà curata da Ivo Serafino Fenu con la direzione artistica di Bruno Petretto e si concentrerà sul tema del dialogo e dello scambio tra artisti proponendo contaminazioni che ancora una volta renderanno il Parco un laboratorio a cielo aperto, dove l’arte nasce, cresce e si confronta.

“Col corpo capisco” sarà visitabile fino al 1° giugno 2025. Un’occasione per lasciarsi guidare in un percorso tra immagini e forme che raccontano, attraverso due sguardi femminili, la complessità e la bellezza di un corpo che non smette di interrogare e affascinare.

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